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Il vino, informazioni e cenni storici

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Il vino, informazioni e cenni storici

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Il Vino ha una storia millenaria che, a partire dai Sumeri, circa 6000 anni fa, ha attraversato tutte le civiltà successive, fino ai giorni nostri. Nell’antico testamento gli Ebrei consideravano la vite come uno dei beni più preziosi dell’uomo. I Greci ritenevano il vino un dono degli Dèi e attribuivano a Dionisio, figlio di Zeus, l’introduzione della coltura della vite tra gli uomini. Lo stesso Dionisio fu oggetto di culto tra gli Etruschi e fu successivamente identificato in Bacco tra i Romani.
La stessa pratica della viticoltura ha origini molto antiche tant’è vero che si hanno rappresentazioni grafiche di coltivazione “a pergola” risalenti al II millennio A.C. Trovate in una tomba tebana immagini della pigiatura in una grande tinozza e di anfore dove il vino veniva custodito dopo la fermentazione.
Moltissimi i vini prodotti nel bacino del Mediterraneo dove sono state affinate le tecniche di vinificazione.
A differenza di altri lavori agricoli, la vendemmia era una attività festosa che trasformava la condizione umana e la poneva al contatto con il divino.
L’evoluzione della tecnica vinaria nell’antica Roma aveva portato alla creazione di due tipi di vino:
il “Vinum Doliare”, consumato appena limpido e il “Vinum Anphorarium” di maggiore qualità che, travasato in grandi anfore, riceveva trattamenti mirati alla corretta conservazione. Un lontano antenato dei nostri vini pregiati!
Nel mondo antico esistevano anche gli antesignani dei moderni sommelier. Costoro avevano il compito di dirigere i simposi e la somministrazione dei vini. Queste figure venivano chiamate in diversi modi quali Simposiarca, Magister Bibendi o Rex Convivii. 
Dopo la nascita del cristianesimo e la caduta dell’Impero Romano, inizia un periodo povero di testimonianze riguardo ai progressi tecnici. La produzione del vino, molto popolare, è stata comunque tramandata. Inoltre, l’uso del vino nei riti religiosi cristiani e le trascrizioni da parte dei monaci degli antichi trattati, hanno fatto si che i principi dell’enologia e della coltivazione della vite arrivassero al Rinascimento.
Ma è solo grazie alla competizione con il Tè, il cioccolato e altre bevande che i produttori di vino iniziano a perfezionare le tecniche di conservazione introducendo il vetro e il sughero.
Una data da ricordare nella storia del vino è il 1668, data di nascita dello Champagne. Invenzione attribuita al monaco benedettino Perignon. Leggenda narra che si trattò di un errore di vinificazione che portò allo scoppio di molte bottiglie, ma non di tutte!
In Italia la produzione di vino assunse sempre più importanza a partire dalla metà dell’800, ma solo un secolo dopo prese avvio quel percorso innovativo che ha portato a realizzare vini di altissima qualità che hanno ottenuto premi e riconoscimenti internazionali di prestigio portando l’Italia ai vertici mondiali al pari della Francia.

Il Vino nel mondo | produttori e consumatori

L’arte della vinificazione nasce e si affina nel bacino del Mediterraneo. Ancora oggi, a distanza di millenni i paesi maggiori produttori risiedono in questa area. Italia, primo produttore con 40 Mln di ettolitri, seguita da Francia e Spagna. Altri paesi produttori di una certa rilevanza in Europa sono Portogallo e Germania con altri minori a seguire. 
Il 4° produttore mondiale sono gli USA con un volume che è circa la metà di quello Italiano. Molti altri paesi hanno nel tempo avviato la viticoltura, iniziando quel percorso di conoscenza e affinamento delle tecniche a favore di una sempre maggiore qualità.
Si tratta al momento di un numero limitato di paesi dell’America latina, il Sudafrica, l’Australia e la Nuova Zelanda. 
La coltivazione della vite è possibile solo in presenza di specifiche condizioni climatiche idonee allo scopo. Questo di fatto pone un limite invalicabile all’espansione delle aree di produzione. La delicatezza della materia prima e la necessità di trasformazione sul posto fanno si che questi paesi ne siano anche i maggiori produttori. 
Per ragioni storiche e culturali i maggiori produttori sono anche i maggiori consumatori. Ad esempio, il consumo annuo medio pro-capite in Francia è di 45 Lt, in USA, paese mergente, è di 10 Lt mentre in Cina è di 1 Lt.
Mentre la produzione di vino è limitata dalle specifiche condizioni climatiche richieste, la tendenza di consumo del pianeta premia sempre più questa affascinante bevanda con i vini di alta qualità che stanno oltremodo anticipando la tendenza.
Il cambiamento delle abitudini di consumo anche di una piccola parte delle popolazioni asiatiche, cambiamento già in atto, porterà degli incrementi importanti sia sui volumi di esportazione dei paesi produttori che sui prezzi di mercato.

Il Vino di qualità, un ottimo affare

Se da una parte il concetto di bene rifugio si basa sulla tangibilità del bene oltre che, come nel caso dell’oro e del diamante, sulla progressiva e ineluttabile riduzione dell’offerta, nel caso dei vini pregiati questo concetto è oltremodo esasperato. 
La specifica etichetta, la particolare annata, la produzione limitata, l’interesse del collezionista e la maturazione del prodotto verso il momento ottimale di consumo sono elementi che concorrono a determinarne la rarità e il valore di mercato.  
Se a questo contesto aggiungiamo il significativo ampliamento, peraltro già avviato, della platea di consumatori, estimatori e collezionisti, ci si trova di fronte a un mercato che offrirà nei prossimi anni e in modo crescente eccellenti performance.
Con le giuste competenze nella scelta dei vini e rispettandone i tempi, si potrà ottenere sia l’ottimale invecchiamento per il consumo, che il picco finanziario per ricavare il meglio dall’investimento.